Vincent Reynouard scrive allo Stato francese


La rivista revisionista Sans Concessions (diffusione: Urbain Cairat, CP 1528, CH-1820 Montreux), numeri 48-52, Marzo-Luglio 2009, pp. 7-11, pubblica la lettera che Vincent Reynouard ha indirizzato allo Stato francese, e nella quale spiega con umorismo perché non pagherà l’ammenda+spese alle quali è stato condannato nel Giugno del 2008:

Vincent Reynouard in esilio, il 21 Marzo 2009
Al Signor Contabile del Tesoro
Tesoro Alto Reno Ammende
Riferimento Tesoreria: 068030 53 6 08 000947 7

Signore,
Voi esigete da me il pagamento di 20.120 euro perché sono stato condannato in Francia per “contestazione dell’esistenza di crimini contro l’umanità” (legge Fabius-Gayssot).
Ora il caso vuole che, per una decisione del 13 Marzo 2009, la Corte Non Militare Universale ha dichiarato nulla e mai avvenuta la sentenza della Corte di Appello di Colmar che mi condanna (vedi annessi).
Senza dubbio voi ignorate l’esistenza di questa Corte Non Militare Universale, poiché è il gruppo di Vision Historique Objective (VHO) che l’ha creata, il 13 Febbraio 2009, e non ha avuto molta pubblicità.
Io ne sono il presidente, Marie Pererou e Siegfried Verbeke mi assistono nel mio compito.
Voi mi risponderete che questa corte non ha alcuna legittimità. E perché dunque?
La storia degli eroici difensori della Civiltà e della dignità umana contro la barbarie dimostra che al termine della lotta il vincitore può inventarsi di sana pianta una nuova giurisdizione volta a giudicare retroattivamente il vinto. E’ quello che è accaduto l’8 Agosto 1945 [vale a dire 2 giorni dopo Hiroshima e un giorno prima di Nagasaki!] quando, con un accordo concluso tra gli americani, i sovietici, gli inglesi e i francesi, nacque il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga.
Troppo felici di trovare questo precedente moralmente incontestabile (poiché nessuno, nel campo dei “buoni”, lo contesta) al termine della lotta epica che mi ha opposto alla “giustizia” francese, abbiamo imitato i vincitori del 1945: siamo andati nel guardaroba per rivestirci dell’abito dei legislatori e abbiamo ripreso, con qualche modifica, gli articoli dello “Statuto del Tribunale Militare Internazionale” [IMT: http://law.anu.edu.au/UnitUploads/LAWS2252-6120-Nuremberg%20IMT%20Statute.pdf]. Ecco perché.
· A noi è permesso, come ai vincitori del 1945, essere nello stesso tempo giudici e parte in causa poiché, in accordo con l’articolo 2, i quattro giudici dell'IMT (e i quattro sostituti) appartenevano al campo dei vincitori: il presidente dell’IMT era inglese (Lord G: Lawrence), gli altri tre giudici erano l’americano Francis Biddle, il sovietico I. T. Nikitchenko, e il francese Henry Donnadieu de Vabres;
· A noi è permesso, come ai vincitori del 1945, di dichiarare irrecusabile questa nuova giurisdizione, poiché l’articolo 3 precisava: “Né il tribunale, né i suoi membri né i loro sostituti possono essere ricusati dal pubblico ministero, dagli imputati o dalla difesa”. Quindi non potete ricusarci: noi dichiariamo in anticipo che è proibito…
· A noi è permesso, come ai vincitori del 1945, di giudicare con rapidità ammettendo tutte le prove giudicate valide, poiché l’articolo 19 dichiarava: “Il Tribunale non sarà legato alle regole tecniche relative alla produzione delle prove. Esso adotterà e applicherà il più possibile una procedura rapida e non formalista e ammetterà tutti i mezzi giudicati aventi valore di prova”. Ecco perché abbiamo ammesso come “mezzo avente valore di prova” una dichiarazione scritta fatta dal Grande Architetto dell’Universo, nella quale egli afferma che le sentenze che condannano i revisionisti sono nulle e non avvenute. Non la contestate: siamo noi che decidiamo, come i giudici di Norimberga decidevano allora, ammettendo come “prove” dei documenti grotteschi come l’URSS-008 (quattro milioni di morti a Auschwitz), l’URSS-196 (ricetta per la fabbricazione di sapone umano), il PS-386 (detto “Protocollo Hossbach”, un presunto discorso di Hitler del 5 Novembre del 1938), l’URSS-54 (colpevolezza dei tedeschi a Katyn);
· A noi è permesso, come ai vincitori del 1945, di dichiarare inappellabile una sentenza, poiché l’articolo 26 precisava che la decisione dell’IMT sarebbe stata “definitiva e non suscettibile di revisioni”. Di conseguenza, non cercate di contestare la decisione della Corte Non Militare Universale. Noi la dichiariamo incontestabile, valevole per l’eternità;
· A noi è permesso, come ai vincitori del 1945, di giudicare e di infliggere il verdetto che ci piace, oltre ogni misura delle pene poiché, in base all’articolo 27, l’IMT poteva pronunciare contro gli accusati “la pena di morte o qualunque altro castigo che stima(va) essere giusto”. Oltre quindi le sospensioni, gli annullamenti, le cassazioni senza rinvio…poichè la sola regola limitativa delle pene inflitte è l’arbitrio dei giudici.

Queste sono le ragioni per cui non pagherò i 20.120 euro richiesti. Dalla mia parte ho il Diritto Universale (tanto sono io che l’ho inventato…).
E non cercate di farmi perseguire per morosità, altrimenti creerò una nuova giurisdizione che sarà competente a giudicarvi e a condannarvi alla perdita di tutti i vostri diritti civici e alla confisca di tutti i vostri beni. Entrerete quindi a far parte del corteo dei “morti viventi”, e cioè dei “collaborazionisti”, giudicati anch’essi – a partire dall’Ottobre del 1944 – con delle nuove leggi, e che furono privati di tutti i loro diritti perchè considerati “morti” dalla società…

Vogliate ricevere, Signore, i miei distinti saluti,
Vincent Reynouard