Anche in Ungheria pronta la mordacchia contro il revisionismo


Il governo ungherese di minoranza (socialista) ha proposto dei cambiamenti alla costituzione per poter dichiarare illegale la “negazione” dell’Olocausto (http://jta.org/news/article/2009/05/26/1005431/holocaust-denial-illegal-under-proposed-hungarian-constitutional-changes ). Gli emendamenti saranno posti al vaglio della Corte Costituzionale, che in passato ha bloccato iniziative analoghe.

Il pretesto per il varo della legge antirevisionista è stato fornito da una manifestazione, indetta lo scorso 18 Aprile al Castello di Buda dalla Magyar Garda (Guardia Magiara, foto), per protestare contro l’indizione – anche in Ungheria – della Giornata della Memoria per ricordare l’Olocausto.

L’Ungheria è il paese dell’est europeo più colpito dalla recessione mondiale, e la gente è indignata dal fatto che il governo, per uscire dalla crisi, sta smantellando lo stato sociale: tagli alla sanità e all’università, vendita dei “gioielli di stato”, eliminazione della tredicesima ai pensionati e aumento dell’età pensionabile (http://it.peacereporter.net/articolo/15654/L ).

E’ probabile che l’introduzione della legge antirevisionista sia stata chiesta al governo dai vertici dell’UE, nel quadro degli aiuti economici chiesti dall’Ungheria per fronteggiare la crisi.