Horst Mahler: il punto della situazione


Come abbiamo annunciato nel nostro messaggio del 26/2/2009, il celebre avvocato tedesco Horst Mahler, 73 anni, è stato condannato dal tribunale di Monaco, il 25 Febbraio, a 6 anni di carcere e rinchiuso dopo l’annuncio della sentenza.
La cosa che stupisce di più è che, oltre che presso il tribunale di Monaco, altre due cause erano in corso, ce ne ricordiamo una presso il tribunale di Landshut e l’altra presso quello di Potsdam, e delle udienze erano programmate per il mese di Marzo. Nonostante questo Horst Mahler, che ha fiuto, aveva capito che qualcosa sarebbe accaduto a Monaco il 25 Febbraio…
Qualche giorno prima di questa triste condanna noi avevamo domandato al nostro “fedele traduttore” di fare, per noi, il punto del processo di Horst Mahler. Trasmettiamo qui di seguito il suo resoconto, che ci perveniva alla vigilia del giorno fatidico della condanna di Mahler.

Processo Mahler, Seduta del 17 Febbraio 2009 presso il tribunale di Monaco

Per vederci chiaro ricordiamo prima di tutto che l'avv. Mahler è oggetto di tre procedure distinte in atto presso i tribunali di Monaco, Potsdam e Landshut e ai quali deve far fronte simultaneamente.
Questi procedimenti stanno arrivando alla fase finale, vale a dire quella a partire da cui, dopo che l’accusa avrà indicato la pena che vorrebbe vedere applicata, il sig. Mahler presenterà la propria difesa, non si sa ancora se con l’assistenza del proprio avvocato oppure no. Sappiamo infatti che Mahler può provvedere da solo alle parti essenziali della propria difesa.
Molti giorni di udienza sono dunque già programmati nel mese di Marzo. Per spostarsi da un tribunale all’altro il sig. Mahler, che è stato colpito da un provvedimento di interdizione all’esercizio della sua professione e le cui risorse economiche sono quasi inesistenti (può contare solo sull’aiuto benevolo di qualcuno fra i suoi più caldi sostenitori) vive in una “home mobile” con la quale effettua gli spostamenti necessari, per esempio fra Berlino e Landshut (Baviera), dal momento che lui è residente in Baviera.
Ricordiamo anche che in questi tre processi l’accusa è quasi sempre la stessa (incitazione all’odio razziale, antisemitismo, negazione dell’Olocausto), cosa che sembra non interessare i tribunali che lo stanno giudicando per lo stesso “delitto” – è vero, commesso e ripetuto in molte riprese dall’incorreggibile idealista, e, dunque, “recidivo” Mahler – reclamando pene distinte. Si tratta in effetti di 6 anni di carcere che ha domandato il pubblico ministero di Monaco, mentre quello di Postdam “si accontenta” di 4 anni e 9 mesi di carcere supplementari, quindi di un totale di 10 anni e 9 mesi per i soli tribunali di Monaco e di Potsdam.

Ritorniamo all’udienza del 17 Febbraio a Monaco, cominciata con circa tre quarti d’ora di ritardo a causa della grande affluenza di giornalisti e reporter che "mitragliavano” con le loro macchine fotografiche tutto il possibile.
L’accusato ha cominciato con la propria arringa riprendendola da dove l’aveva lasciata una settimana prima, lunedì 10 Febbraio, con considerazioni filosofico-religiose, basate su numerose citazioni bibliche e del Talmud in base alle quali, per esempio, i non-ebrei dovrebbero essere qualificati e trattati come animali.
Mahler non ha poi mancato di fare il punto dell’ “affaire” Williamson, dichiarando che il tribunale dovrebbe considerare come se il vescovo fosse seduto vicino a lui in qualità di co-accusato. Ha, inoltre, domandato che fossero studiate le prove che lui portava e che fossero citati, per un confronto, degli esperti atti a dimostrare la non veridicità della storia ufficiale.
In seguito ha presentato un’esposizione lunga e brillante sulla libertà di opinione, sforzandosi di dimostrare come il famoso articolo 130 del Codice Penale sull’incitazione all’odio razziale sia una legge-museruola, che ha lo scopo di evitare ogni dibattito sull’Olocausto e che si trova anche in contraddizione formale con le regole dettate dalla Legge fondamentale in materia di libertà di opinione. Ha anche ironizzato sul pericolo che secondo i media e secondo lo stesso presidente, lui ed i suoi simili, fanno correre alla pace sociale. Dove sono, ha domandato, le armi e le truppe al suo servizio, dove sono i mezzi finanziari dei quali lui disporrebbe per mettere in pericolo la sicurezza nazionale?
Occorre anche far notare che durante tutto il tempo dell’udienza il presidente Rieder non ha smesso di interrompere Mahler, facendo tutto quello che gli era possibile – senza successo, bisogna dirlo – per disorientare l’accusato e fargli perdere il filo del discorso, arrivando anche a dire che lui stesso si sentiva messo in pericolo da alcune dichiarazioni di Mahler!
La seduta si è finalmente chiusa alle 17 e 30, la prossima udienza avrà luogo il 25 Febbraio alle 9.