L'appello allo sterminio dei palestinesi lanciato da importanti rabbini israeliani


Presentiamo la traduzione del secondo dei tre volantini diffusi il 17 Febbraio scorso dalla Vieille Taupe, benemerita associazione revisionista parigina. Si tratta del testo riguardante l'appello allo sterminio totale dei palestinesi lanciato un anno fa da alcuni influenti rabbini israeliani (la versione originale del volantino è disponibile all'indirizzo seguente: http://vho.org/aaargh/fran/archVT/vt09/20090217c.html ).

MIO DIO, SONO DIVENTATI MATTI!

Tutti i palestinesi dovrebbero essere uccisi;
gli uomini, le donne, i bambini e anche il bestiame
Rabbin Israël Rosen

Questa è una sentenza religiosa emessa l'anno scorso (1) dal rabbino Rosen, direttore dell’Istituto Tsomet, un istituto religioso per studenti e per soldati esistente da lunga data nelle colonie israeliane della Cisgiordania. In un articolo pubblicato da numerosi giornali religiosi israeliani, e ripreso dal giornale di sinistra Haaretz il 26 marzo (2008), Rosen afferma che ci sono degli elementi nella Torah che giustificano questa presa di posizione. Rosen, che ha l’autorità per emettere sentenze religiose per gli ebrei, ha scritto che i Palestinesi sono come il popolo degli Amaleciti che avevano attaccato le tribù ebree mentre andavano a Gerusalemme, condotti da Mosè, dopo la fuga dall’Egitto. Egli ha scritto che Dio ha trasmesso tramite la Torah una sentenza che aveva autorizzato gli Ebrei ad uccidere gli Amaleciti, e che questa sentenza è riconosciuta come facente parte della giurisprudenza ebraica.

Sentenza della Torah

L’articolo di Rosen, che ha fatto un gran rumore in Israele, includeva la sentenza della Torah: “Annientate gli Amaleciti dall’inizio alla fine. Uccideteli e spogliateli di ogni possedimento. Non mostrate nessuna pietà. Uccideteli senza fermarvi, uno dopo l’altro. Non lasciate nemmeno un bambino, una pianta, un albero. Uccidete il loro bestiame, dai cammelli agli asini”. Rosen aggiunge che gli Amaleciti non erano una razza o una religione particolari, ma piuttosto tutti quelli che odiavano gli ebrei per ragioni religiose o nazionali. Rosen va fino al punto di dire che gli “Amaleciti ci saranno finché ci saranno gli ebrei”. In ogni epoca gli Amaleciti si evidenzieranno fra le altre razze per attaccare gli Ebrei, e per questo la guerra contro di loro deve essere globale”. Egli raccomanda l’applicazione della “sentenza degli Amaleciti” e dice che gli Ebrei devono mettere in atto l’applicazione di questo giuramento in tutte le epoche, perché è un “comandamento divino”.

Rosen non esita a definire i Palestinesi come gli “Amaleciti della nostra epoca”. Scrive: “Quelli che uccidono gli studenti mentre stanno recitando la Torah e che inviano missili sulla città di Sdérot, che seminano il terrore fra gli uomini e fra le donne, quelli che ballano sul sangue versato sono gli Amaleciti, e noi dobbiamo rispondere loro con odio. Noi dobbiamo estirpare ogni traccia di umanità nei loro confronti, per permetterci di uscirne vincitori”.

La maggior parte dei rabbini israeliani che emettono sentenze religiose sostiene il punto di vista del rabbino Rosen

La cosa più grave è che la maggior parte dei rabbini autorizzati ad emettere dei pareri religiosi condivide il punto di vista del rabbino Rosen, come confermato dal giornale Haaretz. A capo di quelli che condividono queste opinioni troviamo il rabbino Mordechai Eliyahu, che rappresenta l’autorità maggiormente riconosciuta all'interno del movimento religioso in Israele. L’opinione di Rosen è condivisa anche dal rabbino Dov Lior, presidente del Consiglio dei rabbini della Giudea e della Samaria (Cisgiordania), e dal rabbino Shmuel Eliyahu che è il rabbino capo di Safed e il candidato alla carica di principale rabbino di Israele. Anche un certo numero di politici israeliani ha dato la propria approvazione, compreso Uri Lubiansky, il sindaco di Gerusalemme.

In Israele non c’è nessun dubbio che l’attacco ad una scuola religiosa a Gerusalemme, un anno fa, e nel corso del quale furono uccisi otto studenti ebrei, è stata l’occasione per l’emissione di precetti di natura razzista e fomentanti l’odio da parte delle autorità religiose ebraiche. Il giorno dopo l’attentato di Gerusalemme, un certo numero di rabbini guidati da Daniel Satobsky emisero un parere diretto alla gioventù ebraica e “a tutti coloro che credono nella Torah”, secondo il quale occorreva vendicarsi verso i Palestinesi più in fretta possibile. Una settimana dopo, un gruppo di rabbini influenti emisero una sentenza religiosa che autorizzava l’armata israeliana a bombardare le zone civili palestinesi. Questa sentenza è stata emessa dall’ “Associazione dei rabbini della Terra di Israele”, e stabilisce che le leggi religiose ebraiche permettono il bombardamento in Palestina delle zone abitate, nel caso in cui siano il luogo da dove partono gli attacchi contro le zone residenziali ebraiche. Viene precisato che “quando i residenti di città vicine ad infrastrutture e a località abitate ebraiche inviano razzi sulle infrastrutture ebraiche con l’obiettivo di uccidere e di distruggere, la Torah autorizza l’attacco con missili, anche se si tratta di zone residenziali abitate da civili.

Si può notare che queste dichiarazioni deliranti e infiammate hanno preceduto di molti mesi i bombardamenti su Gaza e l’operazione “piombo fuso” che gli ebrei stavano preparando. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i Vescovi di Francia e in particolare quelli che sono coinvolti (a ragione) nel dialogo fra ebrei e cristiani, e di cosa discutono con i loro omologhi ebrei, oltre alla necessità di insegnare la Shoah.

“Dio rende matti quelli che vuole perdere!”

(1) Aprile 2008. Queste informazioni sono tratte da un articolo molto più sviluppato e pubblicato nel sito:
http://www.france-palestine.org/imprimersans.php3?id_article=8706
del quale consigliamo la lettura.