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IL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DELLE NAZIONI UNITE ACCUSA ISRAELE DI APARTHEID

Il Jerusalem Post ha riferito la settimana scorsa che un funzionario top delle Nazioni Unite ha chiesto di prendere “misure concrete” contro Israele, a causa del trattamento che tale paese riserva ai palestinesi (http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1226404827209&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull ).

Nella sua qualità di Presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, Miguel D’Escoto Brockmann ha detto che la comunità internazionale dovrebbe prendere in considerazione l’eventualità di infliggere sanzioni a Israele, inclusi “il boicottaggio, il disinvestimento e sanzioni simili a quelle assunte contro il Sud Africa due decenni orsono.

D’Escoto ha detto di nutrire “un grande amore” per il popolo ebreo, ma ha proseguito dicendo che l’Olocausto e altri storici crimini contro gli ebrei non danno a Israele “il diritto di maltrattare gli altri, specialmente quelli che storicamente hanno relazioni così profonde ed esemplari con il popolo ebreo”.

Ha poi aggiunto di voler ricordare agli israeliani che nonostante “lo scudo protettivo delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza”, niente può scusare il fallimento della costituzione di uno stato palestinese. “Questo fatto centrale mette in ridicolo le Nazioni Unite e ne danneggia enormemente l’immagine e il prestigio”.

“Oggi dovremmo forse considerare, noi delle Nazioni Unite, l’eventualità di seguire l’esempio di una nuova generazione della società civile che chiede un’analoga campagna non-violenta [rispetto a quella di 20 anni fa contro il Sud Africa]”, ha detto D’Escoto. “La politica d’Israele nei territori palestinesi appare simile all’apartheid del tempo che fu, un continente a parte, e ritengo sia molto importante che noi delle Nazioni Unite usiamo questo termine. Non dobbiamo aver paura di chiamare una cosa per quello che è”.

Le osservazioni di D’Escoto hanno inaugurato una seduta plenaria di due giorni sulla questione palestinese, in favore della giornata annuale delle Nazioni Unite di solidarietà con il popolo palestinese, fissata per il 29 Novembre.

Anche il rappresentante sudafricano, intervenendo nella seduta, ha sollevato lo spettro dell’apartheid, paragonando le condizioni della Cisgiordania e di Gaza a quelle di vent’anni fa nel proprio paese. Alcuni giorni prima, il giornale Cape Argus di Cape Town aveva riferito che il nome del Presidente del Sud Africa, Kgalema Motlanthe, nella sua veste di presidente della repubblica, figura in una petizione pubblica che protesta contro l'"oppressione colonialedel popolo palestinese da parte di Israele.