L'Iran fa sentire la sua voce sull'"Olocausto"


DICHIARAZIONE DELLA FONDAZIONE MONDIALE PER L’ESAME DELL’OLOCAUSTO

Persecuzioni, condanne, e incarcerazioni di scienziati e di intellettuali indipendenti in Occidente.

L’arresto di Fredrick Gerald Töben, all’inizio di Ottobre del 2008, all’aeroporto di Londra, per aver criticato la natura e le ripercussioni dell’Olocausto, ha seminato inquietudine tra gli specialisti e gli intellettuali indipendenti del mondo intero.

Il dr. Töben è un ricercatore e un pensatore indipendente specializzato nell’ambito della “Storia contemporanea dell’Europa”. E’ parimenti membro del “Comitato Internazionale d’Inchiesta sull’Olocausto” ed è co-fondatore della “Fondazione Mondiale per l’Esame dell’Olocausto”; come altri, egli ritiene che la questione dell’Olocausto debba poter essere riesaminata e studiata con nuovi criteri.

Chi dovrebbe essere condannato? Non pensate che quelli che affermano che c’è stato lo sterminio di sei milioni di ebrei, da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale in Europa, dovrebbero almeno presentare i documenti appropriati per provarlo? O dovrebbero forse essere condannati e puniti i ricercatori, e quelli che pongono delle domande al riguardo e che intraprendono delle ricerche personali?

D’altronde, di quale delitto si sono resi colpevoli specialisti e scienziati come: Ernst Zündel, David Irving, il prof. Robert Faurisson, il prof. Roger Garaudy, Georges Theil, Wolfgang Fröhlich, Gerd Honsik, Sigfried Verbeke, Horst Mahler, Vincent Reynouard, Jürgen Graf, Fredrick Töben, Sylvia Stolz, Pedro Varela, Germar Rudolf e…altri specialisti, scienziati, giuristi, rappresentanti del popolo e cittadini dell’Occidente?

I politici europei credono davvero di ispirare fiducia, con la loro stampa e i loro media, quando manipolano gli spiriti diffondendo delle accuse non fondate e delle idee false e ingiustificate, o quando impediscono la ricerca o la diffusione delle idee di ricercatori che vogliono semplicemente scoprire la verità?

E’ mai possibile che si reprimano i ricercatori e gli intellettuali indipendenti, per spingere le società occidentali ad accettare come vere le accuse arbitrarie e tiranniche legate all’Olocausto?

Questo significa forse che eliminando gli scienziati critici dai centri di ricerca, o condannando per mezzo di tutto un arsenale giudiziario, esecutivo, e legislativo gli intellettuali liberali che contestano l’Olocausto, le affermazioni rese abitualmente su tale soggetto diventeranno vere? O che contribuiranno a una maggiore stabilità dei paesi in questione?

Non pensate che questa guerra psicologica diretta contro coloro che cercano la verità sull’Olocausto, e che questa persecuzione, queste torture, e questi processi, o ancora questi arresti e queste incarcerazioni di attivisti politici, così come il rigetto di coloro che insorgono contro il dominio straniero sull’Europa, non portino a un aumento delle difficoltà per il sionismo?

Cosa accade oggi in paesi come la Germania, l’Austria, la Francia, il Belgio e la Svizzera nei confronti di coloro che cercano la verità e che combattono il dominio sionista? Nient’altro che delle misure rivolte a suscitare paura.

Ma tutto ciò rischia di trasformare progressivamente l’”odio del sionismo israeliano che domina l’Europa e gli Stati Uniti” in “odio degli ebrei e del giudaismo”. Se ci si rifà all'esperienza degli ultimi tre millenni, questo genere di comportamenti odiosi porterà ad altre reazioni simili dei popoli contro i loro tiranni.

Di recente, è stato Fredrick Töben, un australiano, ad essere arrestato all’aeroporto di Londra e imprigionato per aver espresso le sue opinioni sull’Olocausto. Quale sarà nel frattempo la reazione degli europei liberali ostili al dominio degli Stati Uniti e di Israele?

Costruiranno delle prigioni peggiori di quella di Guantanamo in tutta Europa per incarcerare quelli che si oppongono a questo dominio? Proseguiranno la serie di omicidi politici e il massacro di coloro che si oppongono al dominio americano, israeliano e inglese? Soprattutto dopo i brutali omicidi di Uwe Barschel (primo ministro del Land tedesco dello Schleswig-Holstein), di Petra Kelly e del generale Gert Bastian (fondatori del partito dei Verdi in Germania), di Edoardo Agnelli (martire musulmano, intellettuale e figlio di un capitalista italiano), di David Kelly (consigliere del ministero della difesa inglese) o recentemente di Jörg Haider.

Il silenzio della stampa verso l’incarcerazione di importanti specialisti e intellettuali europei che, come Töben, Stolz, Honsik, Rudolf, Fröhlich, Zündel, cercano di analizzare corretamente i fatti, e il silenzio sulle condanne di Garaudy, Faurisson, Verbeke e Reynouard, e di altri ancora, seminano inquietudine presso tutte le persone bene informate, che temono che misure di questo genere si possano estendere.

La questione principale è la seguente: se si arrestano gli intellettuali europei, e li si condanna unicamente per aver espresso le loro opinioni, come reagiranno in futuro i cittadini europei? Non pensate che questa repressione, queste condanne dure, questo dispotismo, quest’oppressione, questi omicidi porteranno a delle insurrezioni e a degli atti di violenza generalizzata?

La Fondazione Mondiale per l’Esame dell’Olocausto esprime la propria preoccupazione per tutti questi fatti e raccomanda a tutti gli stati, ai parlamenti e alle magistrature dei paesi europei di fare ogni sforzo per preservare i principali valori europei acquisiti dopo il Medioevo, e cioè: la libertà di espressione, la libertà di pensiero, il rispetto dei diritti dell’uomo e la democrazia. Non bisogna sacrificare questi ideali alle esigenze riprovevoli, irragionevoli e violente dei sionisti.

La Fondazione Mondiale chiede a tutti i politici, a tutti i magistrati, gli scrittori, gli intellettuali, e a tutta la stampa europea di dare il proprio sostegno ai ricercatori e ai critici indipendenti che indagano sulla questione dell’Olocausto contro le accuse formulate dai sionisti e dai loro sostenitori, e di sostenere il “Comitato Internazionale d’Inchiesta” nella sua ricerca sulla “verità completa e integra”.

Mohammad Ali Ramin, segretario della Fondazione Mondiale per l’Esame dell’Olocausto.
Teheran, mercoledì 18 Ottobre 2008.