Quel fantomatico ordine di Himmler


IL PRESUNTO ORDINE DI HIMMLER DI CESSAZIONE DELLO STERMINIO[1]

Di Göran Holming[2] (1997)

Come è risaputo, non esiste nessun ordine, o nessun altro genere di direttiva, emanato da Hitler o da Himmler riguardante lo sterminio o la gasazione degli ebrei. D’altra canto, la propaganda alleata presume che esista un ordine di Himmler riguardante la cessazione delle gasazioni. Se un tale ordine esistesse, costituirebbe una valida prova che le gasazioni avvennero davvero. La tesi in questione è basata su una dichiarazione scritta resa dall’SS-Standartenführer Kurt Becher davanti al Tribunale di Norimberga:

“Tra la metà di Settembre e l’Ottobre del 1944 convinsi il Reichsführer SS Himmler a impartire il seguente ordine, che ricevetti in due originali, ognuno dei quali per i Generali SS Kaltenbrunner e Pohl, e in una copia-carbone per me: “Con effetto immediato proibisco ogni liquidazione di ebrei e ordino che, al contrario, venga fornita assistenza ospedaliera alle persone deboli e malate. Vi ritengo (e qui si riferiva a Kaltenbrunner e a Pohl) personalmente responsabili anche se questo ordine non dovesse essere strettamente adempiuto dai gradi inferiori”. Portai personalmente una copia a Pohl nel suo ufficio di Berlino e lasciai la copia per Kaltenbrunner nel suo ufficio di Berlino”.[3]

Nessun ordine del genere è stato mai trovato, e nessuno può provare che sia mai esistito. Questo ha costretto Raul Hilberg a scrivere:

“Nel Novembre del 1944 Himmler decise che, per motivi pratici, la questione ebraica era stata risolta. Il 25 di quel mese ordinò lo smantellamento delle installazioni di sterminio”.[4]

In una nota a piè di pagina citava come fonte:

“Dichiarazione testimoniale di Kurt Becher dell’8 Marzo 1946, PS-3762”.

La detta dichiarazione, tuttavia, non dice nulla del genere.[5]

Altri scrittori dell’Olocausto hanno perciò copiato Hilberg, utilizzando come fonte il suo libro. Un esempio al riguardo è costituito dall’opera di Berenbaum e Gutman. Nel loro libro leggiamo ancora una volta del presunto ordine di Himmler del 25 Novembre di “demolire le camere a gas e i crematori di Auschwitz”. Nella nota relativa a questo passaggio, tuttavia, troviamo l’affermazione seguente:

“Secondo la testimonianza del leader dei sionisti ungheresi, Reszo Kastner, il collaboratore di Himmler Kurt Becher gli aveva mostrato la copia di un ordine di distruzione delle camere a gas e dei crematori. Quest’ordine era datato 25 Novembre 1944”.[6]

Questa data si trova anche nelle note di un autore anonimo, prigioniero e membro del Sonderkommando, il quale scrisse che lo smantellamento del Crematorio II era iniziato il 25 Novembre.

Ad un ufficiale come me, sembra assai strano che il formidabile colonnello delle SS Kurt Becher andasse in giro mostrando ordini segretissimi di Himmler a leader ebrei. L’ordine era così segreto che ne vennero fatte solo tre copie e non ne venne conservata nessuna registrazione – e tuttavia vi sarebbero stati degli esponenti ebrei che poterono leggerlo!

Già nel 1972 avevo fatto la conoscenza di un ufficiale tedesco di cavalleria più anziano di me, che era sposato con una famosa campionessa di equitazione. Negli anni seguenti, incontrai Becher un certo numero di volte in Germania in occasione di eventi ippici, ma fu solo più tardi, probabilmente nel 1993, che capii che era la stessa persona del famoso colonnello delle SS. Gli chiesi un appuntamento, e il 26 Ottobre del 1994 mi ricevette nella sua casa di Brema dove egli – visibilmente divertito dalla mia curiosità – mi raccontò nei dettagli il suo periodo come ufficiale nelle Waffen-SS, e del suo servizio in guerra nell’Ottava Divisione di Cavalleria delle SS “Florian Geyer”.

Tra l’estate e l’autunno del 1944 Becher fu in Ungheria a comprare cavalli per la propria divisione e per l’esercito tedesco. In queste circostanze entrò in contatto con importanti ebrei ungheresi, tra i quali il suddetto Kastner. Tramite Himmler, Becher riuscì a fare in modo che a 1.000 dei più ricchi ebrei di Budapest – tra loro vi era il magnate dell’industria militare Weiss, in seguito emigrato a New York – venisse data l’opportunità di passare in territorio nemico via Bergen-Belsen. Seguirono poi i famigerati negoziati tra Kastner e Becher per permettere ad altri 100.000 ebrei di Budapest di andare in Palestina in cambio di 10.000 camion di fabbricazione statunitense.

Durante queste conversazioni i leader ebrei espressero la loro preoccupazione per quello che sarebbe potuto accadere ai loro correligionari una volta che il fronte di guerra avesse raggiunto i campi di concentramento tedeschi, come Auschwitz a Est, e Natzweiler e Neuengamme a Ovest. Le guardie avrebbero iniziato a uccidere i prigionieri quando ciò sarebbe accaduto? E’ rimarchevole che nessuno di loro abbia mostrato una preoccupazione maggiore per quello che sarebbe dovuto accadere agli ebrei dei campi prima che la guerra avesse raggiunto quei luoghi.

Becher calmò gli ebrei ungheresi assicurando loro che avrebbe presto visto Himmler e che gli avrebbe riferito le loro preoccupazioni. Becher incontrò Himmler alla fine di Settembre o all’inizio di Ottobre, più probabilmente il 25 Settembre, dando così origine alla data ricorrente nella letteratura. Himmler emanò immediatamente un ordine affermando che:

“quando le truppe nemiche raggiungeranno i campi di concentramento, questi dovranno arrendersi senza combattere. Dovranno essere prese le misure necessarie affinché questo avvenga in buon ordine e senza la perdita delle vite dei prigionieri”.

Alla mia domanda sul perché avesse fatto a Norimberga una dichiarazione diametralmente opposta, Becher semplicemente replicò in modo ambiguo, e cioè che non capivo qual’era la situazione durante il processo di Norimberga.[7] Kurt Becher in seguito fece una gran fortuna facendo affari con lo stato di Israele. Poiché le nostre conversazioni vennero interrotte dalla morte di Becher nell’Agosto del 1995, sfortunatamente non ricevetti mai nessun chiarimento in proposito.

La risata cordiale di Becher che ricevetti come risposta alla mia domanda sul presunto ordine del 25 Novembre di demolire le camere a gas di Auschwitz indica chiaramente che questa diceria deve essere attribuita ai soliti falsari della storia.

L’ordine che in realtà Becher ricevette da Himmler venne, secondo Becher, emanato in tre copie: una per il capo della Gestapo Kaltenbrunner, una per il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Economica (WVHA), il Generale delle SS Oswald Pohl, e una che fu trattenuta da Becher, e che non venne mai mostrata a nessuno. Becher consegnò personalmente gli ordini agli altri due. Il motivo per cui l’ordine venne emanato in sole tre copie e tenuto così segreto da dover essere consegnato in persona da un colonnello, si spiega facilmente: quello che Himmler aveva scritto costituisce una chiara ammissione che la guerra era perduta e che le forze nemiche stavano avanzando e raggiungendo il cuore della Germania. Era perciò un documento chiaramente disfattista, per il quale il suo autore avrebbe potuto aspettarsi la pena di morte, se fosse caduto nelle mani sbagliate. La semplice idea che un documento tanto segreto sarebbe stato mostrato a un nemico come Kastner è ridicola, una diceria che porta il segno di un modo di pensare orientale piuttosto che occidentale.

Poiché Becher mostrò di gradire la nostra conversazione e mi diede l’impressione di essere onesto, gli chiesi infine:

“Qual è allora la verità sulla gasazione degli ebrei europei, e lei che cosa ne sa? Dopo tutto lei ha passato molto tempo insieme agli ebrei ungheresi più importanti e meglio informati”.

A questo Becher replicò:

“Sentii parlare di queste cose per la prima volta quando venni portato a Norimberga come prigioniero. Quale sia la verità non lo so, ma le accuse sono comunque enormemente esagerate, come sappiamo tutti”.

Questo significa che alla fine di Settembre/inizio di Ottobre del 1944, Kurt Becher ricevette un ordine che i campi di concentramento avrebbero dovuto arrendersi pacificamente al nemico imminente per salvare vite umane. I falsari della storia hanno invece fabbricato l’accusa a Norimberga che il 25 Novembre del 1944 Himmler aveva impartito un ordine a Becher di cessare le gasazioni e di distruggere le camere a gas di Auschwitz.[8]

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo in inglese è disponibile all’indirizzo: http://www.codoh.com/gcgv/gcstopgas.html
[2] L’autore di quest’articolo ha prestato servizio per molti anni come ufficiale nella Marina Svedese.
[3] Documento del Tribunale Militare Internazionale PS-3762; Volume XXXII del Tribunale Militare Internazionale, p. 68.
[4] Raul Hilberg, The Destruction of the European Jews, Quadrangle Books, Chicago, 1961, p. 631.
[5] Vale a dire che non menziona lo smantellamento delle camere a gas o altri generi di installazioni.
[6] Israel Gutman, Michael Berenbaum (editori), Anatomy of the Auschwitz Death Camp, United States Holocaust Memorial Museum, Indiana University Press, p. 174 e 181, nota 74.
[7] Germar Rudolf (editore), Dissecting the Holocaust [Esaminare l’Olocausto], seconda edizione, Theses & Dissertation Press, Chicago, 2003, pp. 85-132.
[8] Quest’articolo venne inizialmente pubblicato in tedesco nella rivista Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung, N° 1 (4) (1997), pp. 258 e seguenti.