Giustizia tedesca



Nel Marzo del 2008, un giovane tedesco, Dirk Zimmermann, si è auto-denunciato alla polizia per aver diffuso il libro, dell’ingegnere chimico Germar Rudolf, Conferenze sull’Olocausto[1], a tre destinatari residenti nella sua regione; tre mesi dopo ha ricevuto senza sorpresa l’atto di accusa del tribunale cantonale della sua città.
Questa volta c’è un altro tedesco, Kevin Käther, che si è auto-denunciato alla Procura della sua città, Berlino, per avere, anche lui, distribuito la stessa opera sotto forma di CD a 3 destinatari: Lea Rosh, promotrice del Monumento agli Ebrei Assassinati di Berlino, a Wolfgang Benz, docente di Storia Contemporanea all’Università di Berlino, e al professor Ernst Nolte. Il suo invio è stato accompagnato da una lettera in cui avvertiva i destinatari che sarebbero stati chiamati a testimoniare al processo che gli sarebbe stato intentato, e li pregava quindi di prendere conoscenza del contenuto dei CD. Poi, lo stesso Käther ha avvertito il Pubblico Ministero di Berlino dei suoi invii, con lettera raccomandata A. R., precisando di essere ben cosciente che il libro di Rudolf aveva comportato per l’autore una condanna a 2 anni e 6 mesi di prigione.
Infine, in un messaggio di posta elettronica del 24 Ottobre, intitolato “Un autunno molto caldo sul fronte dell’Olocausto”, il cui sottotitolo è: “Adesso i perseguitati sono diventati i persecutori”, ha invitato i suoi corrispondenti a venire ad assisterlo al “simulacro di processo” che avrà luogo martedì 28 Ottobre a Berlino, al tribunale cantonale di Tiergarten (Turmstrasse 91, alle ore 13, sala 768). Ha terminato il messaggio dicendo: “Questo è il mio contributo alla diffusione della verità storica e alla riabilitazione dell’onore e della libertà del nostro popolo”, citando un passo di Federico il Grande.
[1] Disponibile in rete all’indirizzo: http://www.aaargh.com.mx/fran/livres7/lectures.pdf