Notizie dal processo contro Vincent Reynouard e Sigfried Verbeke


Udienza del 15 Maggio - tribunale di Bruxelles.

Sigfried Verbeke non si è presentato all'udienza.

Non c'era nessun pubblico perchè il processo non è stato fatto oggetto di alcuna pubblicità. Tutto si è svolto tranquillamente, secondo Vincent Reynouard: la giudice sembrava neutrale ma ascoltava con attenzione; gli avvocati di parte civile - due giovani donne - non hanno praticamente parlato. Il procuratore ha parlato per 20 minuti e ha chiesto il massimo della pena, vale a dire un anno di prigione e 5.000 euro a testa.

Da parte sua, Vincent ha potuto parlare per un'ora, durante la quale ha avanzato i due argomenti seguenti:

1) ha chiesto l'applicazione dell'articolo 150 della Costituzione belga, e cioè di poter essere giudicato in Corte d'assise, per poter beneficiare di una giuria popolare. In effetti, in Belgio si ritiene che i reati di stampa siano di competenza della Corte d'assise poiché è davanti al popolo - la giuria popolare - che il giornalista deve rendere conto di quello che ha scritto. Tuttavia, tale articolo prevede un'eccezione: "...salvo i reati ispirati dal razzismo e dalla xenofobia" i quali, invece, sono giudicati dal tribunale correzionale. Vincent si è dunque dedicato a dimostrare che in tutti i suoi scritti non c'è la minima traccia di razzismo e di xenofobia.

2) ha sviluppato l'idea seguente: o i revisionisti dicono delle cose insensate e false, e allora si può capire che vengano condannati duramente, o quello che dicono è esatto e allora la discussione deve essere aperta. Di conseguenza, nella situazione in cui si trova, la giudice ha l'obbligo di trasformarsi in storica e di prendere la sua decisione solo dopo aver studiato l'esattezza delle tesi revisioniste. Per permetterle tutto ciò, Vincent ha consegnato alla giudice 6 DVD affinché possa farsi un'opinione la più informata possibile.

Verdetto: il 19 Giugno.
Fonte: Bocage