(Giudeo) Massoneria e rivoluzione francese: un sonetto del Principe di Canosa


Tra i compassi e le squadre all'aer scuro
S'aduna ancora un empio stuol proscritto,
E in sua malvagia fedeltà securo
Al Ciel fa guerra ed all'uman diritto.

Or coll'immondo gregge d'Epicuro
Il nome di virtù dona al delitto;
Or bugiardo indovin tenta il futuro
Colle nefande cabale d'Egitto.

Tremate, o Regi, di mia voce al suono;
Ecco la belva, che dagli antri Stigj
Viene ad urtar con dieci corna il Trono.

Cada il velo feral dei suoi prestigj!
E se vi parla al cor pace, o perdono
Mirate il sangue, che inondò Parigi.


Pubblicato nei "Piffari di Montagna, ossia Cenno Estemporaneo di un cittadino imparziale sulla Congiura del Principe di Canosa e sopra i Carbonari". Prima edizione: 1820.