Anche la Germania ha i suoi prigionieri politici!


Presento a seguire un messaggio del revisionista americano Paul Grubach, che riporta degli estratti di una lettera inviatagli recentemente da Germar Rudolf, e che fornisce nuove notizie sulla reclusione di questo brillante studioso nelle patrie galere della sedicente democrazia tedesca. Come ho scritto a suo tempo, anche la Germania, infatti, ha i suoi prigionieri politici. I revisionisti dell'Olocausto sono i primi della lista, e Rudolf è stato deportato (dagli Stati Uniti, dove si era rifugiato), processato e condannato complessivamente a 44 mesi di reclusione solo per "negazione dell'Olocausto": nella fattispecie per aver dimostrato, con degli studi scientifici mai confutati, l'inesistenza delle camere a gas omicide di Auschwitz. Giustamente, il presidente iraniano Ahmadinejad aveva a suo tempo espresso la necessità di più ampie ricerche sull'Olocausto. La Germania, che incarcera chi le intraprende, si permette di accusare proprio l'Iran e la Russia di "violazione dei diritti umani". Da che pulpiti vengono certe prediche!


Andrea Carancini



UNA LETTERA DEL PRIGIONIERO POLITICO GERMAR RUDOLF[1]

Cari amici,

Ho appena ricevuto una lettera da Germar, datata 4 Marzo 2008. Come saprete, Germar è stato trasferito dalla prigione di Mannheim a quella di Rottenburg, e sembra essere di ottimo umore.

Vi darò qualche citazione diretta. Germar scrive: “Sono stato trasferito su mia richiesta. Volevo passare il mio tempo qui fin dal principio, ma non c’è stata la possibilità di essere trasferito prima perché non c’era una ragione valida, secondo le autorità carcerarie. Bene, tutto ciò è cambiato grazie a un articolo nell’edizione locale di un giornale popolare tedesco alla metà di Gennaio, che si lamentava del fatto che Ernst [Zündel] e io stavamo insieme nella stessa prigione, trovandoci perciò nella possibilità di scambiare i nostri pensieri criminali. Il direttore del carcere di Mannheim veniva citato nell’articolo per aver detto che stavano già pensando di trasferire uno di noi. Così ho colto l’occasione e ho richiesto il mio trasferimento.”

Germar continua: “I miei due figli tedeschi vivono non troppo lontano da qui. La mia ex [moglie] rifiutava di venirmi a trovare a Mannheim e ad Heidelberg semplicemente a causa della distanza. Ella ha [avuto] due figli piccoli dal suo secondo marito e perciò non ha tempo di guidare per ore e ore per la campagna per portare avanti e indietro i suoi due figli maggiori dal loro papà. Adesso è una faccenda del tutto differente e li potrò vedere nel giro di quindici giorni.”

Germar discute poi le condizioni carcerarie: “Sto attualmente in una cella per due, insieme a un imbecille con un quoziente d’intelligenza pari forse a 80, a voler essere ottimisti. Guarda la tv dalla mattina alla sera e così facendo mi riduce allo stremo. Sono riuscito ad avere un’ora per il pisolino dopo pranzo, durante la quale la dannata macchina da lavaggio del cervello sta zitta. Cerco di leggere e di imparare le mie parole inglesi quando la tv è accesa ma è difficile, ovviamente.”

Germar parla della sua attività fisica nella nuova prigione: “Niente jogging nel piccolo cortile che abbiamo qui, ma posso andare in palestra quattro volte la settimana, e c’è a disposizione una cyclette. Oggi ho corso per 50 minuti ininterrottamente, e mi sentivo alla grande. Continuo anche i miei esercizi in cella, sebbene il mio compagno di cella mi guardi a bocca aperta di tanto in tanto, e questo non è incoraggiante. Rimarrò in questa cella probabilmente per tre mesi, dopodichè dovrò essere trasferito in un altro edificio, probabilmente più moderno con celle singole e qualche altra comodità, come pure con un regime più allentato – così dicono le voci. Dipende da come mi comporto, ma poiché è abbastanza inimmaginabile che qui finisca nei guai, dovrebbe essere un'eventualità abbastanza probabile. “

Germar poi conclude: “Il cibo qui è migliore che a Mannheim, non necessariamente più abbondante, ma migliore: il pane è commestibile, abbiamo più insalata, più frutta e più prodotti caseari che a Mannheim, e posso anche comprare yogurt e quark [un tipo di formaggio]. Questi sono grandi extra! I funzionari qui sembrano essere più socievoli, educati, e alla mano della maggior parte dei funzionari di Mannheim, ma come ho detto: sto qui solo da una settimana, così è solo un giudizio preliminare.”

Paul Grubach
[1] Traduzione di Andrea Carancini